martedì 13 gennaio 2015

Rosso di montagna biologico

Petit rouge con l'aggiunta di un "quartino" di cornalin, fumin e premetta, tutte uve autoctone valdostane. Questa la ricetta dell'uvaggio del Torrette Supérieur della cantina della famiglia Grosjean, storici vignaioli in quel di Quart che ormai da quarant'anni hanno imboccato con successo la strada del biologico.

Vallée d'Aoste Doc Torrette Supérieur "Vigne Rovettaz" 2012
Questo vino stupisce subito per il colore rosso rubino scuro, con leggere sfumature volacee, è molto denso e consistente e ha profumi intensi di buona complessità che spazia dai piccoli frutti di bosco maturi, in particolare le more e i ribes, virando sulla confettura di amarene per poi imboccare una via floreale e di spezie dolci assolutamente accattivante. In bocca queste note dolciamare sono sostenute da un tannino maturo e soprattutto da una viva acidità che rende ogni assaggio fresco e appagante. Anche la persistenza è di tutto rispetto, per un vino territoriale assolutamente equilibrato e ben riuscito, che seduce senza ruffianerie e parla la lingua inconfondibile di questi luoghi di montagna meravigliosamente esposti a sud su pendii che offrono un'incilinazione ottimale ai raggi solari.
Un vino ottimo per un "tutto pasto" con piatti saporiti, ideale accostamento di primi piatti con ragù e con secondi di carne, soprattutto brasati e umidi, anche di cacciagione e selvaggina da piuma e da pelo.
Voto: 86

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